
Alba: Palio degli asini e fiera del tartufo
Conoscerai il Palio di Siena, il Palio di Asti ma… hai mai sentito parlare di un palio di asini ad Alba?
Inizieremo un viaggio attraverso la storia di questa manifestazione fino ad arrivare alla fiera del tartufo.
STORIA DEL PALIO
Il palio di Alba ha origini molto antiche, infatti, nasce nel lontano 1275 tra un mix di leggende e fatti realmente accaduti. Si narra che Asti e Alba, da sempre nemiche, fossero in guerra e, il 10 agosto del 1275, le truppe astigiane misero a ferro e fuoco il monastero di San Frontiniano posto a sud di Alba.
Le truppe di Asti, per manifestare la loro supremazia dopo la sanguinosa battaglia, corsero un palio attorno alle mura della città rivale.
Il podestà di Alba ordinò di correre un palio cittadino con degli asini con l’obiettivo di deridere gli avversari, rei di aver sconfitto un gruppo di frati indifesi e di non aver scalfito l’integrità cittadina.
Nel 1932 gli astesi vietarono agli albesi la partecipazione al Palio di Asti, violando una promessa storica. Per sbeffeggiare i “nemici”, Alba organizzò il suo palio di Asini, a ricordare l’evento storico di quasi 6 secoli prima.
ALBA: IL PALIO OGGI
La manifestazione si apre con una sfilata in costume animata da personaggi storici della giostra delle cento torri e centinaia di comparse vestite coi costumi dell’epoca. Il corteo invade il centro storico, partendo da piazza Ferrero, dove le borgate della città organizzano spettacoli teatrali per rievocare eventi storici della vita medievale.
Successivamente, l’evento procede con il capitolo della giostra e l’investitura del podestà, ovvero il permesso di correre il Palio di Alba da parte del podestà.
In seguito, si prosegue con la gara di Pallapugno della Pantalera, il Baccanale del Tartufo e il Festival delle Bandiere, gara di sbandieratori.
Infine, il Palio anima piazza del Duomo dove due batterie di fantini, rappresentanti i 9 borghi di Alba, si sfidano a dorso dei loro destrieri.

LA FIERA DEL TARTUFO
Durante la Festa vendemmiale del 1928, ebbe un grande successo, fra le varie mostre, quella dei tartufi. Fu il primo tentativo di valorizzare un prodotto già conosciuto e largamente diffuso come simbolo di prestigio fra i contadini. Infatti, lo utilizzavano come un atto di rispetto e riconoscenza verso il medico, la maestra ed altre figure importanti della società.
La mostra dei tartufi suscitò così tanto interesse che si decise di trasformare l’esposizione in mostra permanente con premi ai migliori pezzi presentati.
Con il passare degli anni il centro della fiera è diventato il mercato mondiale del tartufo bianco d’Alba dove, ogni sabato e domenica mattina, una commissione di giudici analizza e certifica tutti i prodotti messi in vendita dai trifulao. Ogni tartufo venduto ha una certificazione garantita in modo da poter essere rintracciato in caso di problemi.
Durante la fiera è possibile assistere ad eventi culturali e gastronomici d’alta cucina, con grandi chef nazionali e internazionali, esperienze sensoriali e degustazioni di vini.

Se sei interessato alla fiera del tartufo ti consigliamo di consultare il sito ufficiale dell’evento cliccando qui.
Ti piacciono gli eventi tradizionali? Allora leggi il nostro articolo sulla transumanza ad Usseglio!
Condividi questo articolo sui tuoi social 🙂

